In occasione del Veganuary penso sia importante parlare di consapevolezza e sostenibilità alimentare: l’ambiente e il nostro pianeta del futuro dipendono così tanto da queste scelte alimentari presenti che è impossibile non parlarne.
Cosa si intende per alimentazione sostenibile
Quando si parla alimentazione sostenibile si intende una tipologia di alimentazione che tenga conto dell’ambiente e della salute, e sempre più spesso sentiamo parlare di alimentazione plant-based, che si basa quindi prevalentemente su cibi vegetali.
È proprio la parola “prevalentemente” che diversifica la dieta vegetariana da quella vegana, in quanto la base vegetale non esclude totalmente l’utilizzo di prodotti animali.
La differenza tra dieta PLANT-BASED e VEGANA
Spesso, nel gergo comune, i termini vengono intercambiati, ma non hanno lo stesso significato.
Avere una dieta plant-based, infatti, non esclude alimenti di origine animale come i latticini, ma significa assumere alimenti naturali e non processati e non derivanti da sfruttamento di risorse animali. Qui si pone l’attenzione più sulla qualità dei prodotti e la provenienza, piuttosto che sulla morale.
La dieta vegana, invece, esclude ogni genere di alimento di origine o derivazione animale
3 motivi per migliorare le nostre abitudini
Ecco 3 motivi per migliorare le nostre abitudini in questa direzione:
- Proteggere le specie animali;
- Ridurre l’impatto ambientale;
- Migliorare il nostro stile di vita e la nostra salute.
Alla base di un alimentazione plant-based troviamo prodotti di origine vegetale, ovvero cereali integrali, frutta, verdura e legumi, frutta secca e semi: tanti prodotti di origine vegetale che troviamo in commercio non contengono fonti di derivazione animale, ma non per questo sani, basti pensare a junk food o prodotti confezionati ricchi in zuccheri e grassi saturi.
Una corretta scelta degli alimenti, varietà e fantasia permetteranno di costruire un’alimentazione plant-based ricca di tutti i nutrienti (l’unica integrazione prevista è la vitamina B12): pensate solo alla classica piramide alimentare… noterete che anche alla base di una dieta onnivora le principali scelte devono essere vegetali, ma numerosi studi sottolineano come la popolazione esageri con le scelte alimentari di derivazione animale!
La commissione Eat-Lancet lavora da anni su studi per un’alimentazione sostenibile per il pianeta e la “dieta universale” da loro proposta prevede un raddoppiamento a livello globale dei consumi di frutta, verdura, legumi e frutta secca e di ridurre di oltre il 50% quelli di carni rosse e zuccheri entro il 2050.
Cosa fare per migliorare?
Per cercare di cambiare rotta e impegnarci a migliorare le nostre abitudini è molto importante porre attenzione alla qualità dei prodotti che consumiamo e scegliere fonti vegetali ricche in nutrienti: la frutta secca, come già sottolineato in precedenza, ricopre un ruolo davvero importante, scopriamo il perché!
Il ruolo della frutta secca
La frutta secca, infatti apporta numerosi benefici legati al profilo nutrizionale, e, oltre ad essere ricca di minerali, vitamine, acidi grassi, fibre, rappresenta anche un’ottima fonte di proteine vegetali: diventa fondamentale per combinare e variare gli alimenti in un’alimentazione vegana.
È definita anche frutta oleosa per l’elevato quantitativo di grassi, che si trovano sotto forma di insaturi (omega 3 e omega 6), essenziali per l’organismo.
Ogni tipologia di frutta secca presenta diverse proprietà, ma la ricca quantità di sali minerali accomuna le diverse varietà: potassio, fosforo, magnesio sono i Sali minerali più abbondanti, ma anche calcio, ferro, zinco, rame, manganese e selenio. Infine, per quanto riguarda le vitamine, quelle del gruppo B e la vitamina E sono sicuramente le più presenti!
Non posso non avervi convinto a consumare la vostra porzione di frutta secca quotidiana: che sia a colazione, per spuntino, pranzo o cena, vi aiuterà sicuramente a rendere le ricette più sfiziose e ad ottenere i nutrienti di cui avete bisogno!
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Pubblicato dalla Nutrizionista Francesca Ferrone.